L'UNIONE SARDA - Trasporti e infrastrutture: Congelata l’intesa con De Benedetti

Data pubblicazione: Dec 05, 2009 8:44:56 AM

L'UNIONE SARDA - Trasporti e infrastrutture: Congelata l’intesa con De Benedetti

05.11.2009

Ex Casic:50 aziende in attesa di via libera,15 per l’eolico

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Quali sono le società campane con presunte infiltrazioni camorristiche che avrebbero ottenuto dal Casic (oggi Cacip) terreni a prezzo di favore per realizzare impianti per la produzione di energia eolica? Impossibile saperlo. I vertici attuali del Consorzio industriale provinciale di Cagliari si trincerano dietro il segreto istruttorio. Il presidente della Provincia Graziano Milia, che era il numero uno del Casic nell’aprile del 2008, quando avvenne la cessione finita nel mirino della Procura dopo un esposto anonimo, dice di non ricordare. Certo è che quello delle energie rinnovabili è un business gigantesco e che i 9244 ettari di territorio dell’area industriale di Cagliari (2970 di agglomerato, 500 attualmente disponibili) sono i più ambiti. Non a caso negli uffici di Macchiareddu sono arrivate sino al 2007 180 richieste di insediamento di impianti fotovoltaici. Impianti che avrebbero occupato un’area di 1600 ettari. Le restrizioni imposte dal Piano energetico ambientale regionale hanno ridotto il numero dei pretendenti a circa 50 per un totale di circa 900 ettari di terreni richiesti a fronte di 247 disponibili. Altre 15 società hanno richiesto aree per realizzare impianti eolici (tre società sono già presenti) che comporterebbero la sistemazione di decine di aerogeneratori alti 80 metri. Tra queste la Energie alternative srl, la Vento Macchiareddu srl, la Cascate e Cateratte srl. VENDITE ED ESPROPRI. I terreni sono in parte del Cacip, che li vende o li affitta già infrastrutturati a 14 euro al metro quadro, in parte vengono acquisiti direttamente dalle società che propongono l’investimento. In alcuni casi, tuttavia, vengono espropriati. Come nel caso di Sorgenia, la società del gruppo Cir (De Benedetti) che il 15 dicembre del 2008 ha ottenuto che il Casic, su delega della Provincia, espropri 160 ettari di terreni a prezzi agricoli in virtù di un accordo di programma con Regione, Provincia e Consorzio industriale provinciale per la realizzazione di una centrale per la produzione di energia solare termodinamica da 50 megawatt su un’area di 200 ettari, 40 dei quali già ceduti dal Casic a Sorgenia (al prezzo stabilito per tutti, 14 euro al metro quadro) con delibera del 26 giugno 2008. ACCORDO BLOCCATO. L’accordo è al momento bloccato perché deve essere chiarito che le spese legali connesse ai contenziosi legati agli espropri siano a carico di Sorgenia, non del Casic. Non a caso dall’accordo manca la firma del presidente del consorzio, Emanuele Sanna. IL VANTAGGIO. Sarebbe potuto essere un altro vantaggio per la società che era già finita nell’occhio del ciclone all’indomani della firma dell’accordo di programma. Intanto perché ha ottenuto una risposta, contrariamente ad altri imprenditori. Poi per aver ottenuto da sola un’area grande quasi quanto quelle riservate agli altri 50 pretendenti alla costruzione di impianti fotovoltaici (247 ettari). Ancora: per aver ottenuto l’autorizzazione a deviare il corso di un torrente, il Rio Coccodi, e per aver avuto garantiti gli espropri a prezzi medi agricoli. Ma soprattutto per aver ottenuto una procedura di assoluta urgenza. Mentre imprenditori locali denunciavano di attendere da mesi una riposta alla propria domanda di insediamento di impianti, il centrodestra in tutte le sedi istituzionali aveva definito la procedura «poco trasparente» gridando allo scandalo e chiamando in causa il conflitto di interessi di Renato Soru, che di lì a poco si sarebbe dimesso. Il gruppo De Benedetti con il fondo Management & Capitali deteneva sino a pochi giorni prima della sigla dell’accordo di programma il 6,9% di Tiscali, frutto della conversione di un prestito obbligazionario da 60 milioni di euro che a novembre del 2007 aveva consentito alla società di Sa Illetta di pagare parte dei debiti contratti per l’acquisto della divisione broadband e voce di Pipex. «Approviamo i progetti in ordine di presentazione», si era giustificato il Casic. Ma alcuni imprenditori avevano sostenuto di essere arrivati prima. TROPPA ENERGIA. Certo, oggi troppi sono concentrati sulla produzione di energie alternative. Se venissero occupati 247 ettari dei 500 disponibili (a meno di altre acquisizioni) resterebbe poco spazio per le imprese che oggi sono 366 e occupano circa 7000 addetti. FABIO M ANCA