CONTO ENERGIA: da dove arrivano i fondi?

Data pubblicazione: Sep 05, 2011 5:1:49 PM

A volte non bene ricordato a sufficienza da dove arrivano i fondi che alimentano gli incentivi del Conto Energia del fotovoltaico. 

La collettività collabora allo sviluppo della tecnologia fotovoltaica tramite un contributo pagato in bolletta elettrica, ma non tutti i fondi così raccolti sono destinati all’ energia verde.

Il “Conto Energia”, partito nel 2005, è stato riconosciuto come il meccanismo più efficace per spingere lo sviluppo del settore: in pochi anni il costo degli impianti si è dimezzato mentre la qualità dei prodotti ha fatto un sensibile balzo in avanti, a tutto vantaggio dell’utente finale.

Tutti coloro che pagano la bolletta versano una quota per voci non strettamente legate al prezzo dell’energia:

- agevolazioni per i settori industriali ad alta intensità energetica (cementifici, acciaierie, ecc.) che pagano così l’energia meno dei loro concorrenti tedeschi;

- contributi per il CIP6, ovvero per l’energia prodotta bruciando gli scarti di raffinazione del petrolio o i rifiuti.

L’Italia è l’unico paese europeo che assimila queste fonti di energia a fonti rinnovabili, creando il paradosso di disincentivare la raccolta differenziata dei rifiuti. 

Al CIP6 sono stati destinati 33 miliardi di euro negli ultimi nove anni;

- oneri di smantellamento delle vecchie centrali nucleari chiuse nel 1987. 

A dimostrazione che il problema delle scorie non ha soluzione, impieghiamo ogni anno centinaia di milioni di euro.

Ulteriori fondi vengono utilizzati per l’assenza di una linea di connessione elettrica tra Sicilia e Calabria.

Inoltre su questi contributi viene imposta l’IVA.

Per fortuna una parte dei fondi raccolti finanzia lo sviluppo del settore fotovoltaico, che tuttavia restituisce gran parte degli incentivi in vario modo. 

Su 390 milioni di euro di incentivi ricevuti, il settore restituisce allo Stato:

•138 milioni, pari al 35.4% sotto forma di imposte (IRES, IRAP e IRPEF);

•11 milioni in quote di CO risparmiate per il sistema Paese;

•15 milioni in gettito IVA;

•95 milioni in spesa di gas/carbone/petrolio evitata;

•4 milioni in gettito legato alla manutenzione annuale degli impianti;

•ulteriori entrate fiscali quali le imposte di registro sui terreni agricoli, l’ICI…

Ecco che più di due terzi del contributo in bolletta, ovvero più di 260 su 390 milioni di euro, ritornano sotto forma di benefici alla collettività.

Più del 76% degli italiani secondo il recente sesto rapporto MOPAmbiente è disposto a pagare qualche euro in  più in bolletta per finanziare le fonti rinnovabili.

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