Piano Energetico Provincia di Nuoro

Piano Energetico Provincia di Nuoro Norme di riferimento

Esigenze per un territorio che cambia

La Provincia di Nuoro ha predisposto un Piano Energetico Provinciale per rispondere alle esigenze sempre crescenti di un territorio in via di sviluppo e caratterizato da una forte recessione economica dovuta alla crisi del comparto industriale. Il team composto da Daniele Pulcini e Carlo di Carlo ha messo a punto, oltre al suddetto piano, che sarà possibile scaricare da questa pagina, il progetto per un'agenzia "modello" per l'attuazione del piano, identificato dal titolo "Agenzia per l'Energia delle Provincie di Nuoro e dell'Ogliastra. Come dimostrano le attività della Provincia dell'Ogliastra e della Provincia di Cagliari, è possibile costituire agenzie interamente dedicate al perseguimento degli obiettivi ambientali ed energetici. 

L'urgenza della politica di cambiamento

L'avvio dei lavori per il miglioramento della performance ambientale ed energetica non è più rinviabile. La Regione Sardegna ha reso disponibili finanziamenti per un ammontare di 20.000.000,00 di Euro da destinare al rinnovamento tecnologico in materia d'energia con il fine di supportare le filiere industriali e la Pubblica Amministrazione nell'adozione delle politiche energetiche basate sulle fonti rinnovabili.

L'attività della Provincia di Nuoro

L'amministrazione provinciale dal canto suo ha lanciato un'iniziativa di confronto sul tema, che si terrà nella municipalità di Nuoro il giorno 2 Dicembre 2008 (vedi programma).

I comuni possibile richiedere una copia del piano energetico provinciale all'indirizzo daniele.pulcini@uniroma1.it indicando l'ente di appartenenza

3 - La Nuova Sardegna

Pagina 3 – Nuoro

Piano energetico, un gruppo di lavoro per le fonti alternative

NUORO. È stato costituito, su proposta dell’assessore provinciale all’ambiente Rocco Celentano, il gruppo di lavoro per il piano energetico provinciale, seguendo le linee e gli indirizzi di quello regionale. A farne parte sono stati chiamati i docenti universitari Giuseppe Mura e Antonio Viola, dell’ateneo cagliaritano e Daniele Pulcini della Sapienza di Roma. Dell’ufficio di piano fa parte, in rappresentanza della Provincia, l’ingegner Maria Grazia Selis. A coordinare sarà lo stesso assessore all’Ambiente Celentano.

 Si tratta di uno strumento che definisce le priorità, ipotizzando scenari nuovi in materia di compatibilità ambientale degli impianti energetici che si basano sull’utilizzazione delle migliori tecnologie e sulle possibili evoluzioni del contesto normativo regionale, nazionale ed europeo.

La mancanza del gas naturale caratterizza il sistema energetico della Sardegna, che, dopo il 2003, aveva un’incidenza, relativamente ai prodotti petroliferi, pari all’88,5 per cento. La ripartizione delle fonti primarie nell’isola, impiegate nel settore della trasformazione dell’energia elettrica nel 2004, erano le seguenti: 44,2 per cento prodotti petroliferi; 50,9 per cento combustibili solidi; 4,9 per cento fonti rinnovabili; gas naturale 0,0 per cento.

Attraverso i piani energetici ambientali Regionale e Provinciali s’intende puntare alla diminuzione dei consumi di combustibile e delle emissioni nocive. Più in particolare all’eliminazione degli scaldacqua elettrici, che comportano una diminuzione importante della domanda interna di energia elettrica.

Poiché nell’isola molte abitazioni non sono dotate dell’impianto di riscaldamento degli ambienti, il piano energetico prevede che vengano dotate di un impianto a gas. Le reti per la sua distribuzione sono state già realizzate nei quattro vecchi capoluoghi di provincia, oltre che in diversi altri popolosi comuni. Rientra nei programmi del piano energetico Regionale, e di conseguenza anche di quelli Provinciali, il risparmio dell’illuminazione notturna, anche per ridurre il fenomeno dell’inquinamento luminoso. Spesso si registra una eccessiva illuminazione delle strade e delle piazze delle città, nonché dei grossi centri, per cui si è del parere di introdurre nel regolamento comunale e nei piani energetici dei centri più importanti, un limite al valore dell’illuminazione.

Tra gli altri obiettivi: la riduzione del fabbisogno di energia e delle emissioni nocivo nel settore dei trasporti, con la produzione di carburanti puliti, come idrogeno e biocarburanti; il controllo della domanda nel settore industriale, la cui riduzione si potrà ottenere gradualmente cambiando le tecnologie di riferimento e privilegiando nello sviluppo futuro l’industria manifatturiera a bassa intensità energetica; l’agricoltura, le attività terziarie e il turismo. Da sfruttare gli impianti alimentati dall’energia rinnovabile: sfruttamento dell’energia solare; impianti fotovoltaici ed energia eolica.

(a.b.)