Fondazione Cloe

Ripensare il modello di sviluppo

L’esigenza di raccogliere le idee, le ri!essioni, le ricerche scientifiche e di proporre un progetto di cambiamento, di innovazione e di identità del sistema agricolo e alimentare, del mondo rurale, dell’assetto del territorio e del sistema infrastrutturale, hanno portato alla costituzione della Fondazione “Cloe”.

Riteniamo che le nuove sfide della globalizzazione, i grandi cambiamenti demografici e sociali in atto nei nostri Paesi e, soprattutto, i cambiamenti climatici in corso pongono inedite esigenze.

Dobbiamo ripensare in modo sostanziale l’attuale modello di sviluppo per quanto riguarda il mondo della produzione, per il settore agricolo e per le trasformazioni territoriali in l’Europa e nel mondo. Il genere umano dovrà affrontare da subito, la questione demogra"ca di un pianeta che da sei miliardi passerà a "ne secolo ad avere una popolazione di dieci miliardi, con soluzioni poste in maniera equa, dignitosa, senza distruggere i sistemi naturali.

Siamo tutti chiamati ad una forte s"da riformatrice: essere all’altezza di una nuova idea dello sviluppo e del suo rapporto con l’ambiente, con il territorio, con le risorse naturali - l’acqua, l’aria, la terra, - ma anche ad un nuovo rapporto con i cittadini. Pensiamo ad un rinnovato welfare, che possa garantire i diritti di cittadinanza, per uomini e donne protagonisti del cambiamento.

Promuoviamo un nuovo umanesimo quindi, non più il semplice cittadino consumatore, ma uomini e donne capaci di assumere la coscienza di un nuovo rapporto tra gli esseri viventi e non, la responsabilità di sé, del genere umano e del pianeta.

Una economia più giusta e equa e un ra"orzato senso dell’etica si sostanziano nei processi di partecipazione e di aggregazione tenendo presente che il consumo delle risorse naturali non può essere illimitato. La violazione di questa

regola spezza gli equilibri tra ambiente ed economia e compromette il futuro.

Questi processi logorano il rapporto tra produzioni e risorse, tra uomo e natura, compromettendo gli equilibri tra i

popoli e le generazioni. Pertanto la conoscenza di questi fattori ci spinge ad elaborare una diversa idea del produrre

che tenga conto del ciclo completo di vita di un prodotto con il riuso e recupero delle materie, che garantisca un

risparmio consapevole delle risorse non rinnovabili.