Rinnovabili: Dia per Impianti da 1 Mw

Comunitaria 2009: confermate le procedure semplificate e chiarimenti su terre e rocce da scavo

Diventa legge il ddl Comunitaria 2009. Dopo diverse navette, mercoledì scorso il testo ha ricevuto l’approvazione definitiva del Senato, che ha accolto gli emendamenti presentati alla Camera.

Fonti rinnovabili: Confermata con l’articolo 17 la semplificazione delle procedure a sostegno delle energie alternative. Sarà sufficiente la Dia, denuncia di inizio attività, per l’installazione di impianti con capacità di generazione fino a 1 Mw elettrico, così come indicato dalDecreto Legislativo 387/2003.

Secondo il testo di legge approvato la semplificazione deve sempre tenere conto della pianificazione del territorio,  delle caratteristiche tipologiche degli impianti e dei siti di installazione.

 

La disposizione colma il vuoto normativo a livello nazionale, che ha determinato incongruenze per alcune leggi regionali dichiarate illegittime dalla Corte Costituzionale perché, avendo tentato di sopperire alla carenza delle linee guida, hanno invaso la competenza nazionale in materi di energia (Leggi Tutto).

 

In fase di pianificazione, progettazione, costruzione e ristrutturazione di aree residenziali, industriali o di infrastrutture urbane devono inoltre essere previsti sistemi di riscaldamento e raffrescamento alimentati da fonti rinnovabili.

 

Entro il 30 giugno dovranno infatti essere predisposti gli obiettivi nazionali per definire la quota di energia prodotta da fonti alternative entro il 2020. Alla definizione delle percentuali contribuirà non solo la necessità di uno sviluppo equilibrato, ma soprattutto una attenta valutazione del rapporto costi – benefici.

 

Terre e rocce da scavo: La nuova legge aggiunge un allegato al Decreto Legislativo 117/2008, che attua la normativa europea sulla gestione dei rifiuti industriali. I materiali escavati possono essere riutilizzati se classificati come inerti in base alla valutazione di determinate caratteristiche.

 

A questo scopo non possono subire disintegrazioni o dissoluzioni significative, devono possedere un tenore massimo di zolfo sotto forma di solfuro pari allo 0,1% e non presentare rischi di autocombustione.