Fonti Rinnovabili

AGRIENERGIE

La centralità dell’agricoltura nel sistema produttivo

 

Il sistema produttivo costituito dal mondo agricolo immette nel mercato del consumo i beni elementari necessari alla sopravvivenza dell’umanità. L’ampiezza di questa affermazione porta in se una serie di implicazioni che debbono essere valutate come premessa ad un ragionamento sulla centralità dell’agricoltura per uno sviluppo globale sostenibile e per l’individuazione dei temi politici di maggior rilievo da inserire in un dibattito costruito dall’Unione sulla multifunzionalità. Le società moderne che in modo diverso si sono consolidate in tutti gli stati non percepiscono in modo adeguato questa realtà, avendo subito gli effetti di un progressivo distacco cognitivo dovuto alla mancanza di percorsi educativi adeguati e delle distorsioni operate dal sistema capitalistico e liberista. Oggi più che mai le dinamiche mondiali  sono influenzate dalla disponibilità di risorse alimentari o meglio da  una loro inesatta ed ineguale distribuzione, o sperequazione. Quest’ultimo fenomeno, per fermarci soltanto ai fenomeni più macroscopici, è all’origine dei flussi migratori dagli stati localizzati nei Paesi in Via di Sviluppo verso i  Paesi Industrializzati.

 

Questa premessa serve ad accennare alla centralità dei “sistemi rurali” come punto di partenza delle riflessioni che si faranno nel  seguito, mostrando per quali vie si identifichi una relazione di fatto ed altre potenziali, tra agricoltura e politiche per la vita dell’uomo e per lo sviluppo e per affrontare le dinamiche del sistema socio-economico corrispondente.  In modo particolare si porrà in evidenza come la politica agricola rivesta un ruolo centrale anche per gli effetti che genera od è in grado di generare in ambiti apparentemente legati ad altri settori dello sviluppo come quelli identificati grandi temi dell’energia e del risparmio energetico. E’ bene sottolineare sin d’ora che il nuovo paradigma della politica ambientale individua una centralità dell’agricoltura legata anche agli aspetti di gestione e valorizzazione del territorio e dell’ambiente intesi d’ora in poi come “beni comuni”, giustificando in tal modo ed in senso non esclusivamente economista il contributo finanziario che la collettività deve apportare al sistema agricolo. La difesa ed il mantenimento dei “beni comuni” costituiscono tra altri il reale valore aggiunto portato dalla multifunzionalità dell’agricoltura