LAVORO, PREVIDENZA SOCIALE (11ª) - 144ª Seduta - MERCOLEDÌ 17 MARZO 2010
Data pubblicazione: Mar 19, 2010 7:47:35 AM
LAVORO, PREVIDENZA SOCIALE (11ª)
MERCOLEDÌ 17 MARZO 2010
144ª Seduta
Presidenza del Presidente
Intervengono, ai sensi dell'articolo 48 del Regolamento, in rappresentanza della CIA, il dottor Attilio Motta, consulenza specialistica "Agricoltura è vita"; in rappresentanza della COPAGRI, il dottor Mario Serpillo, vice presidente, accompagnato dal dottor Federico Sesti, addetto stampa; in rappresentanza della CNA, il dottor Marco Capozi, ufficio mercato del lavoro, accompagnato dall'onorevole Sergio Gambini, responsabile relazioni istituzionali; in rappresentanza della CLAAI, la dottoressa Rita Balzoni, assistente della segreteria generale, accompagnata dal dottor Paolo Sebaste, funzionario; in rappresentanza della CASARTIGIANI, il dottor Danilo Barduzzi, responsabile economico; in rappresentanza della CONFARTIGIANATO, il dottor Giacomo Curatolo, responsabile settore previdenziale, accompagnato dalla dottoressa Daniela Polimeni, settore rapporti con il Parlamento e dalla dottoressa Lorenza Manessi, responsabile dell'ufficio stampa; in rappresentanza della LEGACOOP, il dottor Carlo Marignani, responsabile relazioni industriali, accompagnato dal dottor Flavio Casetti, responsabile del Fondo Cooperlavoro; in rappresentanza dell'UNCI, la dottoressa Tiziana Pentassuglia, capo ufficio studi legislativo e sindacale, accompagnata dalla dottoressa Sara Agostini, collaboratrice; in rappresentanza della CONFCOOPERATIVE, la dottoressa Sabina Valentini, responsabile relazioni industriali, accompagnata dal dottor Matteo Bettoli, segreteria generale; in rappresentanza dell'AGCI, il dottor Giuseppe Gizzi, ufficio relazioni industriali; in rappresentanza della COLDIRETTI, il dottor Romano Magrini, responsabile lavoro, accompagnato dal dottor Federico Borgoni, area organizzazione-lavoro; in rappresentanza della CONFEDILIZIA, la dottoressa Alessandra Meucci Egidi, funzionario; in rappresentanza della CIDEC, il dottor Massimo Zanoncelli, delegato; in rappresentanza della FIDALDO, la dottoressa Teresa Benvenuto, delegata rapporti con le istituzioni, accompagnata dall'avvocato Filippo Breccia, delegato rapporti con le istituzioni.
La seduta inizia alle ore 15.
SULLA PUBBLICITA' DEI LAVORI
Il presidente GIULIANO comunica che, ai sensi dell'articolo 33, comma 4, del Regolamento del Senato, sono state chieste l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso e la trasmissione radiofonica e che la Presidenza del Senato ha fatto preventivamente conoscere il proprio assenso.
Poiché non vi sono osservazioni, tale forma di pubblicità è dunque adottata per il prosieguo dei lavori.
Il PRESIDENTE avverte altresì che la pubblicità della seduta sarà assicurata anche attraverso la resocontazione stenografica, che sarà resa disponibile in tempi rapidi.
La Commissione prende atto.
PROCEDURE INFORMATIVE
Seguito dell'indagine conoscitiva sulla disciplina delle forme pensionistiche complementari: audizione di rappresentanti di CIA, COPAGRI, CNA, CLAAI, CASARTIGIANI, CONFARTIGIANATO, LEGACOOP, UNCI, CONFCOOPERATIVE, AGCI, COLDIRETTI, CONFEDILIZIA, CIDEC e FIDALDO
Riprende l'indagine conoscitiva, sospesa nella seduta del 3 marzo scorso.
Il dottor MOTTA e il dottor SERPILLO, a nome rispettivamente, della CIA e della COPAGRI, dichiarano di rinunciare ad intervenire, rimettendosi a memorie scritte che consegnano alla Commissione.
Il dottor CURATOLO illustra congiuntamente il punto di vista della CNA, della CLAAI, della CASARTIGIANI e di CONFARTIGIANATO sul tema della previdenza complementare, segnalando che la scarsa conoscenza in materia è addebitabile tra l'altro ad un'eccessiva polverizzazione sul territorio delle imprese artigiane e ad una conseguente difficoltà a far loro comprendere che di qui a qualche anno le coperture da previdenza obbligatoria saranno largamente insufficienti. Segnala la necessità di un intervento finalizzato a rilanciare una forte iniziativa informativa per la diffusione e lo sviluppo della previdenza complementare, l'istituzione di strumenti che agevolino l'accesso al credito per i datori di lavoro che hanno conferito il TFR dei propri dipendenti ad un fondo di previdenza complementare, il miglioramento delle misure vigenti di compensazione di natura contributiva e fiscale per i datori di lavoro ed i lavoratori dipendenti, nonché l'adozione di soluzioni condivise che consentano ai fondi pensione di diversificare gli investimenti.
Il dottor CASETTI, intervenendo a nome di LEGACOOP, CONFCOOPERATIVE e AGCI, che sono state attive protagoniste del processo di riforma del sistema pensionistico italiano e che sono soci fondatori di ASSOFONDIPENSIONE, si sofferma in particolare sull'esigenza di rilanciare le adesioni ai fondi pensione negoziali, anche attraverso una campagna di informazione sul nuovo assetto del sistema. E' a suo avviso necessario comunque sostenere l'equilibrio finanziario delle imprese, per le quali l'adesione dei lavoratori alla previdenza complementare costituisce un incremento dei costi, e semplificarne le relazioni con la previdenza complementare. Dopo essersi soffermato sul tema della portabilità, a suo avviso eccessivamente enfatizzata nei suoi aspetti problematici, tratteggia alcune proposte di miglioramento del sistema, che vanno dall'eliminazione del sistema di tassazione delle prestazioni, oggi soggette a regimi impositivi diversificati in ragione dei periodi di maturazione, alla riduzione del prelievo fiscale sui rendimenti ed al decremento del contributo di solidarietà sulla contribuzione a carico del datore di lavoro, nonché all'assoggettamento ad IVA in regime di esenzione dei servizi di gestione amministrativa e contabile forniti da soggetto terzo, come riconosciuto ai fondi comuni di investimento dalla Corte di giustizia europea.
A nome dell'UNCI, la dottoressa PENTASSUGLIA, premessa una valutazione positiva dell'attuale impianto normativo, avanza rilievi critici in particolare sulla irreversibilità della scelta del conferimento alla previdenza complementare del TFR. Ritiene quindi che il limite alla possibilità di dedurre il contributo andrebbe ancorato ad una qualche forma di indicizzazione inflattiva. Si sofferma quindi sulle difficoltà di un decollo della previdenza complementare all'interno delle piccole e medie imprese, che versano in una situazione di difficoltà sotto il profilo della liquidità; sollecita pertanto l'adozione di strumenti di compensazione, del tipo dei fondi di garanzia. Infine, caldeggia l'opportunità di prevedere la possibilità di mantenere in azienda, per le cooperative sociali e i loro consorzi, le quote di TFR "inoptate" e quelle ove sia espressamente manifesto l'assenso a tenerle in azienda con almeno 50 dipendenti.
A nome di CONFEDILIZIA, la dottoressa MEUCCI EGIDI evidenzia l'esigenza di una vera cultura previdenziale che faccia giungere il lavoratore preparato al momento della pensione ed alla conseguente brusca riduzione di reddito che normalmente ne consegue. Reputa pertanto opportuna la promozione di campagne informative capillari sul sistema pensionistico. Evidenzia inoltre una disparità di trattamento tra il datore di lavoro non impresa - qual è appunto il condominio - e quello costituito in forma di impresa, auspicando che la totalità dei contributi versati e una percentuale dell'ammontare del TFR possano essere dedotti anche dai singoli condomini in proporzione della loro quota millesimale, come già adesso accade per le detrazioni fiscali spettanti in caso di ristrutturazioni edilizie di parti comuni.
Il dottor BORGONI, a nome di COLDIRETTI, si sofferma diffusamente su Agrifondo, fondo pensione negoziale di riferimento per il settore agricolo, evidenziandone le caratteristiche e lo stato delle adesioni.
In rappresentanza di CIDEC, il dottor ZANONCELLI ritiene che, al fine di ridare corpo alla previdenza complementare, occorra una semplificazione degli adempimenti da parte del datore di lavoro, stimolando una reale concorrenza tra i fondi, anche attraverso la libertà di cambiare gestore in qualsiasi momento, nonché offrendo al lavoratore la possibilità di gestire il fondo in relazione alle proprie necessità.
A nome di FIDALDO, la dottoressa BENVENUTO, dopo essersi soffermata sulle peculiarità del lavoro domestico, sottolinea che l'estensione della previdenza complementare a tale comparto rappresenterebbe un onere sia per il datore di lavoro, che non è un'impresa, che per il lavoratore.
Nessun senatore ponendo quesiti, il presidente GIULIANO ringrazia conclusivamente gli intervenuti, dichiara conclusa l'audizione e toglie la seduta.
La seduta termina alle ore 16,05.