Un progetto di ricerca che sembra acquisire un’importanza particolare
proprio in queste ore, in cui stanno cominciando le operazioni di
avvicinamento al relitto di Costa Concordia da parte della Smit Salvage e con l’inizio delle operazioni di trasferimento del carburante in programma per sabato. Stiamo parlando di HydroNet, coordinato dall'Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e svolto quasi interamente presso il “Polo di Ricerca delle Tecnologie per il Mare e la Robotica Marina”, situato allo Scoglio della Regina, a Livorno, che il 28 gennaio 2012 vedrà la dimostrazione ufficiale delle sue potenzialità e dei risultati raggiunti fino a questo momento. Il progetto di ricerca, cofinanziato dalla Comunità europea e al quale hanno partecipato numerosi centri di eccellenza e due aziende toscane, ha sviluppato una flotta di piccole barche-robot autonome e boe capaci di monitorare lo stato delle acque costiere e lacustri. Scanner laser, sensori Gps, sonar e bussole per far navigare il robot in diversi scenari che potrebbero permettere di prevenire le collisioni sopra e sotto l'acqua e rappresentare un'arma efficace per combattere le fuoriuscite di petrolio. La “missione” è programmata dinamicamente da una stazione di controllo e può essere modificata in qualsiasi momento. Le analisi dell’acqua, prelevata fino ad una profondità di 50 metri, vengono effettuate in situ e i risultati inviati in tempo reale tramite un ponte radio alla stazione di controllo. Le caratteristiche fisiche (salinità, Ph, temperatura, ecc) e chimiche (metalli pesanti, -Hg, Cd, Cr- e idrocarburi in superficie e/o disciolti), rilevate da sensori miniaturizzati realizzati nell’ambito del progetto e installati sui robot, forniscono informazioni immediate sullo stato di salute delle acque e costituiscono l’ingresso per modelli previsionali e di dispersione integrati nella stazione di controllo. Grazie alla funzionalità di ripetitore dei robot e delle boe, le acque antistanti circa 30 km di costa possono essere monitorate giornalmente. La Commissione europea deciderà se continuare a finanziare Hydronet entro la fine di gennaio. Se ciò avvenisse, si potrebbe arrivare presto alla produzione commerciale e all’utilizzo del nuovo sistema parallelamente a quelli già esistenti in situazioni di fuoriuscita di petrolio, come sta accadendo sulla costa toscana. Tratto da Tecnici.it |
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