Generazione e distribuzione Produrre energia localmente, e da fonti rinnovabili, appare la strada più convincente
per un futuro sostenibile. Questa scelta prende il nome di Generazione Distribuita.
Per generazione distribuita si intende in genere la generazione di energia elettrica in unità localizzate in più punti del territorio. Non ci sono definizioni precise per quanto riguarda la taglia o la tipologia degli impianti in rete, che possono essere motori termici, aereomotori, moduli fotovoltaici, con taglie dai pochi kW ai pochi MW. Una caratterizzazione più precisa può essere fatta dal punto di vista della connessione di questi generatori alla rete elettrica: essendo localizzati in località remote (campi eolici) o in prossimità dell’utente finale (cogenerazione), questi impianti sono collegati alla rete di distribuzione a basso voltaggio. Ciò è in aperta contrapposizione con la gestione tradizionale della rete elettrica, con poche grandi centrali collegate alla rete di distribuzione a altissima tensione. È proprio in contrapposizione a questa architettura che deve essere inteso il termine “generazione distribuita”. Un aspetto centrale della Generazione Distribuita è rappresentato dalla “convergenza” di due mondi: quello dell’energia e quello dei sistemi informativi o ICT, che offre gli strumenti di governo e di controllo delle reti delocalizzate in territori vasti. L’obiettivo delle applicazioni ICT finalizzate al controllo della GD è molteplice: da una parte viene
attuato il controllo volto a raggiungere obiettivi di performance, dall’altra si realizza un
controllo di sicurezza applicato ad ogni singolo impianto che di per se rappresenta
potenzialmente l’anello debole di una catena complessa. I sistemi ICT dedicati
all’energia sono oggetto di numerosi studi che hanno anche condotto all’utilizzo di
metodologie organizzative dei sistemi informativi che vanno sotto il nome di grid
computing. Recentemente diverse strutture nazionali si sono riunite con l’obiettivo di
costituire un’unità di sviluppo e ricerca interamente dedicata alla ricerca nel campo del
grid con importanti applicazioni nel campo della Generazione Distribuita. infatti potenzialmente debole il sistema se lasciato privo di controllo.
Un elemento di rilievo delle reti in GD è l’introduzione dell’idrogeno quale
“normalizzatore”in grado di gestire i contraccolpi delle discontinuità che sono
naturalmente parte delle fonti rinnovabili. La fonte primaria per produrre idrogeno
d’altrone può anche essere un idrocarburo oppure l’energia nucleare. In un sistema di GD, un elaboratore centrale provvede ad acquisire ed archiviare le grandezze, ed inviare i comandi, scandendo i server attivi sul front-end delle varie apparecchiature. Un server consente ad un
browser su di un PC remoto di interagirvi completamente. L’architettura rende possibile la “messa in rete”di strutture eterogenee non soltanto per la tipologia di fonte energetica ma anche per la “proprietà”che in molti casi, nella GD, fa capo a soggetti privati di piccole dimensioni aziendali con poche unità di controllo remoto. I dati elaborati dal sistema sono poi resi disponibili sulla rete internet, sia per un accesso da analisti indipendenti che da parte dei consumatori che del sistema della ricerca (Università, CNR, Enea etc), in grado di progettare nuovi modelli sulla scorta di algoritmi elaborati a partire dai dati acquisiti. Di Daniele Pulcini |
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