posted Mar 18, 2011, 6:36 AM by Daniele Pulcini
Pensando al Canada non viene certo in mente una nazione assolata. Ma
proprio in Canada, per la precisione nello stato dell'Ontario, è stata
costruita la centrale solare fotovoltaica più grande del mondo. Ad
annunciarlo è stata l'azienda canadese Enbridge, che insieme
all'americana First Solar ha realizzato l'impianto Sarnia Solar Project da 80 MW, già attivo e pienamente funzionante.
La centrale fotovoltaica è composta da 1,3 milioni di moduli solari
prodotti dalla First Solar, dispiegati un un'area di circa 380 ettari, e
genera energia a sufficienza per alimentare una cittadina di uasi
13.000 famiglie (quando c'è il sole).
La centrale di Sarnia non è stata costruita ex-novo, ma si tratta
dell'ampliamento di un progetto esistente, passato da 20 ad 80 MW con un
costo stimato intorno ai 300 milioni di dollari canadesi, ovvero poco
più di 210 milioni di Euro. Articolo tratto da www.casapassiva.com |
posted Feb 1, 2011, 9:11 AM by Daniele Pulcini
Nel 2009 in Italia la quota del consumo interno lordo di energia elettrica coperta da fonti rinnovabili è pari al 20,5% con un incremento del 3,9% rispetto all’anno precedente. Il dato emerge dall’ampio rapporto “Noi Italia. 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo”- redatto dall’Istat per offrire un quadro d'insieme dei diversi aspetti economici, sociali, demografici e ambientali del nostro Paese, fotografando anche i consumi di energia elettrica da fonti rinnovabili. Secondo il dossier ISTAT, la Penisola ha un fabbisogno elettrico annuo di 4.908,5 kilowattora per abitante stimati nel 2009, a fronte di una media di 5.725 per l'Europa a 27: un valore più basso della media degli stati europei, ma che ha fatto registrare una crescita rispetto all'anno precedente per quanto riguarda il comparto domestico e il terziario, mentre sono calati i consumi del settore industriale. I consumi contenuti, insieme alla crescita degli impianti per la produzione di energia da fonti verdi, fanno sì che le rinnovabili coprano il 20,5% della bolletta elettrica nazionale, con una crescita di 3,9 punti percentuali nel 2009 rispetto all'anno precedente. Il confronto con i dati europei, aggiornati al 2008, mostra per l’Italia un valore (16,6%) sostanzialmentein linea con la media Ue27, pari a 16,7%. Rispetto ai Paesi di più grande dimensione la Penisola si colloca leggermente al di sotto della Spagna e al di sopra di Germania, Francia e Regno Unito. Gli Stati con valori molto superiori al 50% di consumi di energia elettrica generata da fonti rinnovabili sono Austria e Svezia; segue la Lettonia con il 41,2%. Tra i Paesi che sfruttano meno questo tipo di energia figurano invece Cipro, Estonia, Lussemburgo e Polonia, con quote inferiori al 4,5%. L’analisi della dinamica di sviluppo nelle singole regioni fa registrare una produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili in quantità superiore alla richiesta interna per Valle d’Aosta e Trentino-Alto Adige. Le altre regioni del Nord, nel 2009, presentano valori sempre al di sotto del 18%, eccetto il Piemonte (28,7%) e il Friuli-Venezia Giulia (23,4%). Nel Centro i valori più consistenti si registrano in Toscana e Umbria (rispettivamente 30,1 e 26,3 per cento), il più basso nel Lazio (5,9%). Nel Mezzogiorno si segnalano, tra le regioni con i valori più elevati, la Calabria con il 44,7%, il Molise con il 42% e l’Abruzzo con il 36%. In queste regioni si è avuto un significativo sviluppo soprattutto della fonte idrica e di quella eolica tra il 2008 e il 2009. Oltre al Lazio, i valori più bassi si trovano in Liguria (5,4%), la Sicilia (7,3%) e l’Emilia-Romagna (9,1%); seguono Marche, Campania e Sardegna con valori inferiori all’11,5%. La distribuzione sul territorio nazionale delle fonti rinnovabili nella generazione elettrica mette in luce la prevalenza dell’apporto idrico nelle regioni montuose e della fonte eolica nel Mezzogiorno. Si segnala, invece, una sostanziale uniformità in tutta Italia nello sviluppo della produzione elettrica con biomasse, mentre la Toscana è l’unica regione che produce energia geotermica.
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posted Jan 31, 2011, 5:45 AM by Daniele Pulcini
Il Gestore dei Servizi Energetici ha pubblicato la Guida al Terzo Conto Energiache illustra nel dettaglio come richiedere gli incentivi per gli impianti fotovoltaici secondo quanto previsto dal Decreto Ministeriale del 6 agosto 2010. La Guida illustra alcuni dei principali aspetti collegati agli impianti fotovoltaici, quali: - connessione degli impianti alla rete; - misurazione dell’energia prodotta; - valorizzazione dell’energia prodotta dagli impianti; - erogazione degli incentivi. Nelle appendici al documento sono inoltre riportate dettagliatamente le regole tecniche da seguire per soddisfare i requisiti necessari al riconoscimento degli incentivi, oltre alle informazioni di base sugli aspetti tecnici ed economici che contraddistinguono la conversione solare fotovoltaica. Contestualmente alla Guida il GSE pubblica, successivamente agli esiti delle consultazioni e delle verifiche da parte dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas, sia le Regole tecniche , contenenti le modalità di attuazione delle disposizioni stabilite dal D.M. 6 agosto 2010 e dalla delibera ARG/elt 181/10, sia la Guida alle applicazioni innovative per l’integrazione architettonica del fotovoltaico . Riguardo a quest’ultima, il Gestore informa di non avere preventivamente qualificato alcuna soluzione disponibile sul mercato e tantomeno prevede di farlo. Ogni realizzazione sarà valutata al momento della richiesta di accesso agli incentivi. |
posted Jan 31, 2011, 5:38 AM by Daniele Pulcini
Ernst & Young - società internazionale di revisione, fiscalità, transaction e advisory - ha pubblicato la nuova edizione del report Renewable Energy Country Attractiveness Indices, che fornisce punteggi per i mercati nazionali di energia rinnovabile, le infrastrutture e la relativa idoneità delle singole tecnologie. Secondo il report, la spesa record della Cina per l’eolico nel terzo trimestre 2010 ha rappresentato quasi la metà di tutti gli investimenti in quest’energia a livello mondiale. I dati del secondo trimestre parlavano già di una cifra intorno ai 10 miliardi di dollari, su un totale mondiale di 20,5. La conseguenza è che quest’anno praticamente una turbina su due tra quelle realizzate nel mondo è entrata in funzione in Cina. Gli Stati Uniti, leader dell’indice da novembre 2006 a maggio 2010, sono ora distanziati di cinque punti.
L’Italia perde una posizione scendendo al sesto posto, scavalcata dal Regno Unito che avanza di un punto a seguito della revisione governativa della spesa pubblica e in particolare la pubblicazione del National Infrastructure Plan, entrambi segnali del forte supporto alle rinnovabili e a specifici investimenti nell’eolico offshore. Quest’edizione degli indici include quattro nuovi protagonisti: Corea del Sud, Romania, Egitto e Messico. La Corea del Sud guida il gruppo in diciottesima posizione, sulla scorta di obiettivi ambiziosi, forti incentivi e una solida supply chain. Romania ed Egitto sono entrambe al ventiduesimo posto, soprattutto grazie all’eolico. Completa il quadro il Messico, venticinquesimo grazie ad obiettivi importanti e a risorse notevoli nel solare e nell’eolico. |
posted Jan 24, 2011, 1:22 AM by Daniele Pulcini
Il Gse predispone un portale per il calcolo del mix di fonti alternative durante la progettazione. Nel 2013 partiranno programmi formativi certificati.
Urbanisti e architetti in grado di calcolare il mix ottimale di energie rinnovabili in fase di progettazione. Ma anche certificazione entro il 2013 per gli installatori di sistemi fotovoltaici.
Sono i contenuti della bozza di decreto legislativo per il recepimento della Direttiva 2009/28/CE, discussa questa settimana al Senato in Commissione Industria, Attività produttive, Ambiente e Lavori pubblici.
Progettisti
L’articolo 12 della bozza prescrive al Gse la realizzazione di un portale informativo entro sei mesi dall’entrata in vigore del decreto.
Il sistema fornirà a tutti i soggetti interessati, ma in particolare ad urbanisti ed architetti, di considerare la combinazione ottimale di fonti energetiche rinnovabili, tecnologie ad alta efficienza e sistemi di teleriscaldamento e di teleraffrescamento in sede di pianificazione, progettazione, costruzione e ristrutturazione di aree industriali o residenziali.
Nel portale saranno diffuse anche informazioni dettagliate su modalità di fruizione degli incentivi nazionali per le fonti rinnovabili, benefici netti, costi ed efficienza energetica delle apparecchiature.
Si potrà accedere anche a una sintesi sulle procedure autorizzative adottate dalle Regioni, ai sensi deld.lgs 387/2003 e delle linee guida, per l’installazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili.
Installatori
Secondo l’articolo 13 del testo in fase di approvazione, la qualifica professionale per l’attività di installazione su piccola scala di caldaie, caminetti, stufe a biomassa, sistemi solari fotovoltaici e termici sugli edifici, sistemi geotermici a bassa entalpia e pompe di calore è conseguita col possesso dei requisiti tecnico professionali previsti dal DM 37/2008.
I soggetti interessati devono cioè possedere uno dei seguenti tre titoli di studio: diploma di laurea in materia tecnica specifica, diploma o qualifica conseguita al termine della scuola secondaria, seguito da un periodo di inserimento di almeno due anni continuativi, titolo o attestato di formazione professionale, conseguito previo periodo di inserimento di almeno quattro anni consecutivi alle dirette dipendenze di una impresa del settore.
Nel terzo caso, dal primo gennaio 2013 subentrano ulteriori prescrizioni. Il corso deve essere composto da una parte teorica e da una pratica, che si concludono con un esame e il rilascio dell’attestato. In alcuni casi può essere necessaria una formazione preliminare come elettricisti o idraulici. Al termine delle lezioni il candidato deve avere presente la situazione di mercato, i principi fisici e di funzionamento degli impianti, la scelta delle componenti in base alle diverse situazioni, la determinazione dell’orientamento dei pannelli e le condizioni di sicurezza sul lavoro.
Entro il 31 dicembre 2012 le Regioni e le Province autonome attivano un programma di formazione per gli installatori o procedono al riconoscimento di fornitori di formazione. Le iniziative devono essere comunicate al Ministero dello sviluppo economico, al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e all’ENEA.
In caso di inadempienza degli enti locali, l’ENEA mette a disposizione programmi di formazione per il rilascio dell’attestato di formazione. Le regioni e le province autonome possono stipulare accordi con l’ENEA e con la scuola di specializzazione in discipline ambientali.
Ai sensi del d.lgs. 206/2007, è possibile il riconoscimento della qualificazione rilasciata da un altro Stato membro. |
posted Jan 23, 2011, 9:11 AM by Daniele Pulcini
Bocciata la delibera della Regione Sardegna
Il Tribunale amministrativo della Sardegna ha accolto i primi dieci ricorsi contro la delibera della Giunta regionale che ha bloccato l'eolico nell'Isola Il Tar Sardegna ha accolto i primi 10 ricorsi contro la delibera della Giunta regionale che ha bloccato l'eolico nell'isola. I giudici della prima sezione, presieduta da Aldo Ravalli, hanno dichiarato illegittima la parte della delibera in cui la Regione stabiliva "di limitare l'installazione di impianti eolici nel territorio regionale, in quanto fortemente impattanti sotto l'aspetto paesaggistico - ambientale ai soli impianti destinati a soddisfare il fabbisogno energetico dell'azienda (autoproduzione e autoconsumo) e di riservare alla Regione autonoma della Sardegna la partecipazione al processo produttivo di tale energia attraverso enti strumentali o societari a capitale interamente pubblico". In molte delle nove sentenze, che citano normative anche di altre regioni, si ripetono i principi costituzionali della libera concorrenza. "La produzione di energia anche da fonti rinnovabili - si legge in alcuni dispositivi - avviene in regime di libero mercato concorrenziale, incompatibile sia con riserve e monopoli pubblici, sia con privative industriali. Si tratta, in altre parole, di una attività libera, soggetta ad autorizzazione e non di una attività riservata ai poteri pubblici". I ricorsi erano stati presentati dalle società "Green Energy Sardegna", "Das Villacidro", "Pmb Engineering", Energetica Sarda, l'associazione "Aper (Associazione produttori energia da fonti rinnovabili), "Fonteolica Srl", "Fera Srl", "Ravano Green Power" e da una cordata composta da Frie El Spa, l'Anev (Associazione nazionale energia del vento), l'Ivcp Power 11, la Fw Power (che ne ha presentato anche uno autonomo), la Zefiro Energia, la Abn Windenergy, la Asja Ambiente Italia e la Windfarms Italia. (Ansa). Cinque ricorsi sono stati accolti integralmente, gli altri pur accolti nella parte riguardante la delibera presentano alcuni punti di inammissibilità. UnioneSarda - Domenica 16 gennaio 2011 08.15 |
posted Oct 27, 2010, 6:27 AM by Daniele Pulcini
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updated Oct 27, 2010, 6:29 AM
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Le Associazioni delle rinnovabili propongono la revisione dei meccanismi di promozione della produzione di energia da fonti rinnovabili
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Le Associazioni del settore delle rinnovabili AIEL, ANEV, ANEST, ANIE-GIFI, APER, ASSOLTERM, ASSOSOLARE, FEDERPERN, FIPER, FIRE, GREENPEACE ITALIA, ISES ITALIA, ITABIA, KYOTO CLUB, LEGAMBIENTE e WWF ITALIA hanno sottoscritto e inviato agli organi del MSE e ai Presidenti delle Commissioni Ambiente e Attività Produttive di Camera e Senato il documento “Proposte per i meccanismi di promozione della produzione di energia da fonti rinnovabili”.
Il documento elaborato congiuntamente dalle Associazioni firmatarie contiene una serie di indirizzi che, dato l’imminente recepimento nell’ordinamento nazionale della direttiva 2009/28/CE, costituisce l’occasione per una revisione dei meccanismi di promozione dell’uso delle fonti rinnovabili per la produzione di energia, mirata alla razionalizzazione e armonizzazione degli attuali meccanismi. Ciò affinché l’Italia possa raggiungere gli obiettivi fissati, realizzando nel contempo lo sviluppo industriale e l’accettabilità sociale delle azioni che saranno intraprese.
In questo contesto risultano dunque fondamentali la stabilità e prevedibilità del quadro normativo che disciplina il supporto alla produzione di energia da fonte rinnovabile (con particolare riguardo alle iniziative già avviate), nonché un maggior livello di chiarezza e accessibilità delle procedure. Inoltre, nell’impatto dei meccanismi di promozione delle rinnovabili sui consumatori finali e la loro coerenza con le scelte di politica economica e industriale, assume un ruolo determinante il contenimento del costo sostenuto per tale promozione, obiettivo realizzabile riducendo gli incentivi in funzione delle riduzioni dei costi di produzione dell’energia.
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In allegato il Documento Congiunto “Proposte per i meccanismi di promozione della produzione di energia da fonti rinnovabili”.
Fonte: ISES Italia
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posted Sep 13, 2010, 6:05 AM by Daniele Pulcini
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updated Sep 13, 2010, 6:08 AM
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Enermanagement costituisce un’occasione unica per le aziende per presentare tutte le soluzioni dedicate a efficienza energetica e ottimizzazione dei costi energetici. Dedicato al mondo degli Energy Manager italiani, l’evento promosso in partnership da Fire – Federazione italiana per l’uso razionale dell’energia e Gruppo Italia Energia, ha l’obiettivo primario di fornire ai professionisti del settore gli strumenti di conoscenza più qualificati per accrescere la propria professionalità, andando al tempo stesso a scandagliare tutte le soluzioni tecnologiche in grado creare un sistema orientato all’efficienza e allo sviluppo sostenibile. Proprio sul concetto di sviluppo sostenibile si gioca il nostro futuro; sulla possibilità di far crescere progressivamente la nostra industria, il nostro parco edilizio, l’energia orientata a un mix virtuoso, con al centro una figura di riferimento come quella dell’Energy Manager e da società di servizi come le Esco. Per maggiori informazioni http://www.enermanagement.eu |
posted Jun 24, 2010, 12:32 AM by Daniele Pulcini
Vincenzo Naso (Cirps) «per la sostenibilità ci
vuole un approccio interdisciplinare: la scienza ci sta provando»
La scienza si interroga sull'approccio
necessario per raggiungere la sostenibilità. Da oggi e sino al 25 giugno il
Centro interuniversitario di ricerca per lo sviluppo sostenibile (Cirps)
dell'Università degli Studi di Roma la Sapienza assieme all'analogo istituto
(IR3S) dell' Università di Tokyo, la United Nations University e la Arizona
State University hanno infatti organizzato la II Conferenza
internazionale sulla scienza della sostenibilità presso la Sapienza.
Ciò che ha mosso gli scienziati di quattro
università a muoversi è stata la consapevolezza di un problema ecologico assai
grave verso cui il tradizionale approccio disciplinare appare troppo limitato.
Per questo la scienza della sostenibilità ha l'ambizioso obiettivo di superare
questi limiti -scrive il direttore del Cirps e chairman di questa II
conferenza,Vincenzo Naso - e di mettere in relazione le conoscenze
con le azioni necessarie per raggiungere la sostenibilità.
«Il deterioramento dell'ambiente locale e
globale, l'estrema povertà e la fame che affligge più di un miliardo di persone
e la recente crisi finanziaria sono inequivocabili sintomi dell'urgenza per il
cambiamento per questo la II conferenza di questa rete di scienziati, che si
svolge a partire da oggi a Roma, prova a cercare un linguaggio comune e
costruire un metodo congiunto di azione.
Il nostro punto di partenza è che si parla di sostenibilità non per
fare dichiarazioni ideologiche ma partendo dal presupposto che la sostenibilità
è transdisciplinare e quindi nell'approccio si deve tener conto di tutti i
punti di vista compreso quello sociale.
Quindi la scienza della
sostenibilità sta cercando una modalità di agire che tenga conto di questo
approccio olistico?
«Stiamo cercando un linguaggio comune,
paradigmi comuni e metodologie d'azione congiunte. Un percorso che non è
affatto semplice e che oltre che della metodologia di ricerca deve tener conto
della metodologia d'insegnamento. Dobbiamo infatti fare uno sforzo per
applicare non solo alla ricerca ma anche alla formazione un approccio
multidisciplinare così da dare strumenti a chi formiamo per accrescere una
cultura che tenga conto dei vari aspetti. E' una sfida che potremo anche
perdere. E' la seconda volta che si riunisce il consesso di chi ha capito
questo concetto e vuole provarci, siamo già tanti ma la strada è ancora lunga»
Ma è ottimista?
«Sì anche se molto cauto. Diciamo che si è
andato costruendo e con questa conferenza si va a costituire un network di
network, ovvero una rete di gruppi di università che già operano tra di loro in
modo omogeneo e che proveranno ad elaborare una metodologia congiunta. I nostri
pilastri sono essenzialmente tre: non essere chiusi nelle università, aprirci
alla società civile, all'industria e alla finanza e non essere solo le
Università del nord del mondo ma di tutto il mondo»
Da parte della politica di fronte alla
crisi finanziaria e poi economica, che si è andata ad intrecciare con quella
ecologica già in atto, ci sono state grandi enunciazioni sulla necessità di
costruire una governance mondiale ma poi la tendenza è stata quella di
ritornare nei propri orti. Crede che la scienza potrà essere una leva utile in
tal senso?
«Quello che manca è in effetti una
politica in grado di effettuare una elaborazione congiunta anziché operare per
trasferimenti di elaborazioni ma la nostra attenzione adesso è più rivolta a
trovare i paradigmi sui quali poi fare la politica, perché è ormai evidente
quanto sia insostenibile il modello attuale, dal punto di vista ambientale,
energetico, del mercato. La nostra ambizione è allora quella di indagare sulle
cause profonde di questa crisi e sulle soluzioni da trovare ragionando in team,
perché non possono esserci soluzioni slegate. I politici, i tecnologi, i
sociologi devono lavorare assieme ed è quello che stiamo provando a fare noi.
In questa conferenza saranno rappresentate decine di discipline diverse e
dobbiamo intanto cominciare a trovare un approccio e un linguaggio comune».
Lei stesso nell'introduzione alla
conferenza segnala l'urgenza di intervenire di fronte a una crisi ecologica così
imponente che potrebbe avere conseguenze gravissime, le chiedo se saremo
in tempo per raggiungere quella meta che vi siete posti.
«La costatazione della necessità di intervenire per operare un cambiamento
ce la portiamo dietro ormai da quindici e forse anche venti anni. Quello che
rilevo è che si fanno dei passi avanti di fronte a degli shock . Quando si
hanno eventi di grande portata la popolazione e la politica si muovono e in
queste occasioni gli scienziati hanno più ascolto. E' un po' di tempo che di
questi shock ne abbiamo diversi ed è ora di riuscire ad individuare criteri
metodologici e aree disciplinari per comprendere cosa succede se si mettono in
atto determinate soluzioni, quindi superare i limiti dei tradizionali approcci
disciplinari che sino ad ora hanno guidato la modalità di agire».
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posted May 16, 2010, 10:55 AM by Daniele Pulcini
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updated May 28, 2010, 4:01 PM
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Comunitaria 2009: confermate le procedure semplificate e chiarimenti su terre e rocce da scavoDiventa legge il ddl Comunitaria 2009. Dopo diverse navette, mercoledì scorso il testo ha ricevuto l’approvazione definitiva del Senato, che ha accolto gli emendamenti presentati alla Camera. Fonti rinnovabili: Confermata con l’articolo 17 la semplificazione delle procedure a sostegno delle energie alternative. Sarà sufficiente la Dia, denuncia di inizio attività, per l’installazione di impianti con capacità di generazione fino a 1 Mw elettrico, così come indicato dal Decreto Legislativo 387/2003. Secondo il testo di legge approvato la semplificazione deve sempre tenere conto della pianificazione del territorio, delle caratteristiche tipologiche degli impianti e dei siti di installazione. La disposizione colma il vuoto normativo a livello nazionale, che ha determinato incongruenze per alcune leggi regionali dichiarate illegittime dalla Corte Costituzionale perché, avendo tentato di sopperire alla carenza delle linee guida, hanno invaso la competenza nazionale in materi di energia. In fase di pianificazione, progettazione, costruzione e ristrutturazione di aree residenziali, industriali o di infrastrutture urbane devono inoltre essere previsti sistemi di riscaldamento e raffrescamento alimentati da fonti rinnovabili. Entro il 30 giugno dovranno infatti essere predisposti gli obiettivi nazionali per definire la quota di energia prodotta da fonti alternative entro il 2020. Alla definizione delle percentuali contribuirà non solo la necessità di uno sviluppo equilibrato, ma soprattutto una attenta valutazione del rapporto costi – benefici. Terre e rocce da scavo: La nuova legge aggiunge un allegato al Decreto Legislativo 117/2008, che attua la normativa europea sulla gestione dei rifiuti industriali. I materiali escavati possono essere riutilizzati se classificati come inerti in base alla valutazione di determinate caratteristiche. A questo scopo non possono subire disintegrazioni o dissoluzioni significative, devono possedere un tenore massimo di zolfo sotto forma di solfuro pari allo 0,1% e non presentare rischi di autocombustione. |
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